Il consumo abituale di cibi ultra-processati potrebbe portare ad un moderato aumento del rischio di morte prematura. E’ quanto rivelato da un nuovo studio osservazionale americano (durato oltre 34 anni), guidato dagli scienziati dell’Università di Harvard. In particolare, secondo quanto riportato nel report, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Bmj, il team a stelle e strisce ha osservato che l’associazione più forte si è riscontrata per i prodotti pronti a base di carne, pollame e frutti di mare, oltre a bevande zuccherate, dessert a base di latticini e cibi per la colazione altamente trasformati.
UNO STUDIO MERAMENTE OSSERVAZIONALE
Lo studio, in ogni caso (è opportuno precisarlo!!, è stato meramente osservazionale. Per questo motivo, come ha spiegato il coordinatore del gruppo di ricerca l’epidemiologo Mingyan Son: “non è possibile trarre conclusioni definitive su causa ed effetto”. Tuttavia, ha aggiunto lo scienziato di Harvard “i risultati forniscono un supporto per limitare il consumo di alcuni tipi di alimenti ultra-processati per la salute a lungo termine”. Sono comunque “necessari studi futuri per migliorare la classificazione degli alimenti ultra-processati e confermare i nostri risultati in altre popolazioni” ha concluso.