Morbo di Alzheimer: emergono nuove speranza dalla ricerca scientifico. In particolare dalle terapie attualmente utilizzate contro il virus dell’HIV. Durante una sperimentazione condotta su pazienti affetti dal virus dell’immunodeficienza umana, alcuni scienziati hanno infatti scoperto che un prodotto che blocca l’attività di un enzima particolare definito “della trascrittasi inversa”, è in grado di incidere notevolmente sulla prevenzione dell’Alzheimer. I ricercatori hanno osservato un’associazione benefica tra l’uso del medicinale per i soggetti sieropositivi e un ridotto numero di diagnosi della patologia neurodegenerativa. Da un punto di vista strettamente numerico, su mille persone portatrici di Hiv trattate con quel farmaco, l’incidenza del morbo è stata pari a 2,46 diagnosi; al contrario ogni mille persone non trattate con quel medicinale hanno portato alla diagnosi di 6,15 casi.
Tumore della vescica: scoperto un nuovo meccanismo molecolare
Lo studio degli scienziati dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) e dell’Università di Milano